A Milano c'è uno dei centri in Europa riservato alle patologie professionali dei musicisti
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Leon Fleisher |
A Milano, all'istituto Don Gnocchi di via Capecelatro c'è uno dei rarissimi centri in Europa riservato ai musicisti e alle loro patologie professionali. È l'ambulatorio Sol Diesis, fondato e diretto dalla dottoressa Rosa Maria Converti, convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. Ex musicista professionista è stata seconda arpa all'orchestra provinciale di Bari, la specialista segue dal 1993 i professori del Teatro alla Scala, ma il suo sogno è stato quello di istituire un ambulatorio a cui chiunque potesse accedere. «L'istituto Don Gnocchi ha capito la peculiarità di questo progetto e così l'ha appoggiato sottolinea la Converti. Ciò che ci proponiamo di fare è soprattutto prevenzione, sollecitando tutti i conservatori e le scuole di musica. Purtroppo, però, al momento i musicisti che vengono da noi lo fanno perché già stanno vivendo i primi segnali delle patologie. La distonia focale è una delle più gravi, ma all'ordine del giorno ve ne sono diverse, alterazioni della colonna, tensioni muscolari, tendinopatie, lombosciatalgie, rachialgie, patologie invalidanti se non trattate».
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Il violinista in questa foto mantiene una postura corretta, con un buon allineamento del capo, del tronco e delle spalle. Uso adeguato della mentoniera e della spalliera (foto di Omar Serra). |
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Postura scorretta: il musicista ha il capo flesso e ruotato a sinistra. Senza l'uso della spalliera c'è un'anteposizione e una sopraelevazione della spalla sinistra (foto Omar Serra) |
Nell'ambulatorio, si cerca la causa della patologia. Può essere colpa della postura, ma anche di una modalità di studio scorretto: niente pause, nessun riscaldamento fisico. «Li osserviamo mentre suonano e io toccandoli capisco se hanno il giusto controllo muscolare e del gesto tecnico» spiega la dottoressa. In alcuni casi è necessaria una visita nel laboratorio di analisi del movimento. Al corpo del musicista vengono applicati gli elettrodi che insieme a speciali telecamere registrano il movimento articolare e quello muscolare, in pratica le contrazioni. Dopo la diagnosi, si prosegue con dei trattamenti riabilitativi. I problemi di sovraccarico o di sforzo di alcune articolazioni, come ad esempio quello del pollice dell'oboista, possono essere risolti usando determinati tutori o dei supporti, a volte ideati e confezionati dall'ambulatorio stesso. Per i violinisti esistono le mentoniere, per i saxofonisti invece una sorta di treppiedi che sostiene lo strumento. Per mantenere tese le dita esistono altri tutori. E poi ci sono i casi speciali: «Per una violoncellista abbiamo dovuto segare lo sgabello dell'orchestra. Del resto, la tesi moderna è che è lo strumento che si deve adattare alle nostre misure antropometriche, non viceversa come si credeva in passato» Suonare rilassati, in economia muscolare, equivale a suonare meglio. I primi frutti si vedono subito: alcuni conservatori cominciano a offrire sporadicamente corsi di yoga o di Feldenkreis. L'ambulatorio ha stilato 15 regole d'oro. Tra queste "assicurarsi un ambiente ergonomico adatto: sedia, illuminazione, leggio". Poi "praticare stretching dopo le esecuzioni". E "variare il repertorio e gli stili.
di musica suonati".
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